lunedì 13 maggio 2013

Il Toro Ferdinando



Tanto tempo fa, in Spagna c’era un piccolo toro di nome Ferdinando.Tutti gli altri piccoli tori con cui lui viveva erano soliti correre e saltare e scontrarsi con le corna, ma non Ferdinando. A lui piaceva starsene tranquillo e annusare i fiori. Lui aveva un posto preferito fuori del pascolo sotto un albero da sughero. Questo era il suo albero preferito e lui era solito star seduto nella sua ombra per tutto il giorno e annusare i fiori. :-)
Qualche volta sua mamma, che era una mucca, si preoccupava per lui. Lei era spaventata dal fatto che lui potesse essere abbandonato a se stesso. “Perché non corri e giochi con gli altri piccoli tori e salti e sbatti le tue corna con loro?” gli chiedeva.
Ferdinando scuoteva la testa. “A me piace di più stare qui dove posso star seduto tranquillamente e annusare i fiori.” La sua mamma vedeva che lui non era solo e abbandonato, e siccome lei era una madre comprensiva, anche se era una mucca, lo lasciò semplicemente seduto lì ed essere felice.

Mentre gli anni passavano Ferdinando cresceva e cresceva finché divenne molto grande e forte. Gli altri tori che erano cresciuti con lui nello stesso pascolo continuavano a lottare fra loro tutto il giorno. Loro si battevano l’un l’altro e si conficcavano le loro corna l’un l’altro. Quello che loro volevano più di tutto era esser presi per combattere alla corrida di Madrid. Ma non Ferdinando, a lui continuava a piacere solo starsene tranquillo sotto l’albero di sughero e annusare i fiori.

Un giorno cinque uomini vennero con i loro buffi cappelli a prendere il più grande, il più veloce, il più rude toro per lottare nella corrida di Madrid.
Tutti gli altri tori correvano attorno sbuffando e battendosi, lanciandosi e saltando così che gli uomini pensassero che loro erano molto molto forti e feroci e che quindi avrebbero scelto uno di loro. Ferdinando sapeva che non l’avrebbero mai scelto e a lui non interessava nemmeno, così andò fuori sotto il suo albero di sughero preferito per sedersi. Non guardò, dove si stava sedendo e invece di sedersi sull’erba fresca all’ombra, si sedette su un calabrone. Beh, se tu fossi un calabrone e un toro si sedesse sopra di te, cosa faresti? Lo pungeresti. E questo è ciò che il calabrone fece a Ferdinando.


Wow! Faceva male! Ferdinando saltò con uno sbuffo. Lui corse attorno soffiando e sbuffando, sbattendo e battendo con le zampe il terreno come se fosse pazzo.
I cinque uomini lo videro e urlarono di gioia. Qui c’era il più grosso e feroce toro di tutti. L’unico per la corrida a Madrid! Così loro lo portarono via per il giorno della corrida in un carro.
Che giorno fu quello! Le bandiere svolazzavano, le bande suonavano… e tutte le amabili signore avevano dei fiori nei loro capelli. Ci fu una parata nell’arena. Prima vennero i Bandilleros con i loro lunghi spilloni che servivano a punzecchiare i tori e farli impazzire. Poi vennero i Picadores che cavalcavano magri cavalli e avevano lunghe lance per ficcarle nei tori e farli diventare ancora più pazzi.
Poi venne il Matador, il più orgoglioso di tutti—sapeva che tutti erano lì per lui e s’inchinò verso le signore. Aveva una mantellina rossa e una spada che serviva per pugnalare il toro definitivamente.
Poi venne il toro, e sapete chi era, vero? Era Ferdinando.

Lo chiamarono “Ferdinando il feroce” e tutti i Bandilleros avevano paura di lui e i Picadores avevano paura di lui e il Matador era irrigidito dalla paura.
Ferdinando corse al centro dell’arena e tutti urlarono e batterono le mani perché pensavano che avrebbe combattuto ferocemente e saltato e caricato contro chiunque.
Ferdinando non lo avrebbe mai fatto. Quando arrivò al centro dell’arena, vide i fiori fra i capelli delle amabili signore e allora si sedette tranquillamente e cominciò ad annusare.
Lui non voleva lottare ed essere feroce; non importava cosa loro facessero, lui non avrebbe caricato.
Lui si sedette e annusò.
I Bandilleros impazzirono e i Picadores impazzirono e il Matador era così pazzo che pianse perché non poté fare lo spettacolo con la sua mantellina e la spada. Così dovettero portare Ferdinando a casa.
E per quello che ne so, lui continua a star seduto sotto il suo albero di sughero preferito, annusando i fiori tranquillamente….ed è molto felice.

Buonanotte

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